lunedì 8 febbraio 2010

Day 1 - It's chemistry time (almost)


Primo giorno di lavoro. Almeno tecnicamente. Per alleggerire il peso dell'inizio della mia vita lavorativa abbiamo optato per un pub di Beeston chiamato White Lion -- Beeston è la frazione di Nottingham dove abita Franz. Tanta birra Foster's, che è australiana ok, ma tanto gli abitanti di "Oz" sono praticamente inglesi e la loro birra qui gioca in casa. Bastano 2-3 pinte per parlare a ruota libera con due amici di Franz -- una coppia di lituani, lei chimico, lui bhò -- svariando da Berlusconi alla natura dell'universo. I due argomenti hanno pochi punti in comune, ma tant'è che la conversazione è piacevole. Ed ecco che tolgo dalla faretra il mio colpo migliore. Esattamente come un cinese che in un ristorante di Napoli ordina una pizza margherita elogiando il pizzaziolo e le qualità organolettiche della mozzarella di bufala, dico a Donatas -- il lituano maschio -- che gioco a basket e che Arvidas Sabonis è il mio giocatore preferito in assoluto -- non è completamente vero ma ci può stare! E' praticamente ai miei piedi, sono diventato il suo Dio nell'arco di 20 secondi. Ed imparo anche un sacco di cose. Ad esempio sento la pronuncia esatta di Zalgiris Kaunas per la prima volta nella mia vita. E scopro anche che Zalgiris è il nome lituano per la famosissima battaglia di Grunwald (!!). Sono pazzi questi lituani.

Ma veniamo a noi, alla prima giornata ufficiale del mio PhD. Oggi 8 Febbraio 2010. Sveglia presto, caffelatte con pettinata incorporata e sono pronto. Alle 8.45 del mattino il clima inglese ci si scaglia addosso con tutta la sua violenza. "It's drizzling" come dicono qua. Sta pioviginando. E' la stessa pioggerella che batte incessante da domenica. Ma stavolta ci sono quasi 0°C, ho perso i miei guanti durante il viaggio -- quelli da neve sono pieni di grasso della catena della bici da ieri -- ed oltre alle gocce d'acqua arrivano folate di ghiaccio e neve. Difficile da sopportare, ma il tutto dura 10 minuti. Il buon Dio ci ha ascoltato e le bestemmie sono servite a qualcosa per una volta.

L'appuntamento è alle 9.30 nell'ufficio di Deborah Kays, il mio capo. Arrivo alle 9.27 e mi sento fiero di me. Busso e dentro ci sono tutti i membri del gruppo schierati intorno al tavolo. Probabilmente sono lì da almeno mezzora e stanno pianificando il lavoro della settimana. Sembra una situazione serissima: gli studenti parlano di quello che hanno fatto in settimana -- il tutto riportato su dei fogli prestampati forniti da Debbie stessa -- ed il capo dice cosa va bene e cosa va male. Poi ci ritroviamo a parlare di ragni pelosi e di castagne portafortuna. Rhiannon è una ragazza che sembra essere stata prelevata 10 secondi fa da un concerto di Marilyn Manson. O dei Cradle of Filth se volete. Ha capelli lunghi neri, meches fucsia e eyeliner nero che le congiunge gli occhi con le tempie. Lei ha sempre con sè una castagna portafortuna perché teme i ragni, ed io penso che non si smette mai di imparare. Per Ben e Graeme i ragni sono innocui e loro con sè non hanno castagne portafortuna. Infine c'è Ali -- Alexandra -- che parla poco, e quando lo fa si mangia le unghie e con un filo di voce farfuglia parole incomprensibili. Mah. Debbie allora si scatena, dato che Rhiannon è vegana e Ben è vegetariano -- e i due non perdono occasione per insultarsi a vicenda amichevolmente. La filosofia di Debbie è questa: quando ti riempi di birra al pub, -- come dice lei: "get hammed" -- torni a casa e trovi solo chicken sandwiches, che fai?? Non c'è modo di sostituirli, ed è per questo motivo che lei è carnivora. O quantomeno non vegana o vegetariano. Sono completamente d'accordo, ben detto capo. Con sommo disgusto da parte della truppa vegan si va in laboratorio.

La prima cosa da fare quando si è rookie -- o rook come mi chiamano ora -- è guardare il famigerato Safety Video. E' una sorta di seminario sulla sicurezza in laboratorio tenuto dal Prof. Martyn Poliakoff, uno dei luminari del piano di Chimica Inorganica e dell'intera School of Chemistry -- ha anche i capelli da genio, si vede che è nato per esserlo. Il video dura un'ora e mi sento un deficiente. Poliakoff ti descrive anche l'utilizzo degli estintori, oltre a mostrarti cosa ti potrebbe succedere se non utilizzi gli occhiali protettivi. Roba dell'altro mondo penso, dato che fino a qualche settimana fa ci mancava poco che girassi in maglietta e calzoncini in laboratorio a Sassari. Il video dura così tanto che quando finisce è ormai ora di pranzo. Vado a mangiare con i miei nuovi colleghi e prendo un caffè da Sue, la gentile signora che prepara le hot beverages per i lavoratori del piano. Diventeremo grandi amici.

Dopo aver ingurgitato il mio riso con le verdure, preparato con amore dal caro Franz, sono di nuovo in pista. Ma mi accorgo che non ho niente da fare. Quindi mi congedo e mi incammino verso casa, non prima di aver fatto un salto al negozio della Students' Union per prendere dentifricio, shampoo, bagnoschiuma, matite e..dei guanti nuovi. Lungo la strada verso casa, quasi verso l'uscita del campus, sento il rumore di una palla da basket. Inizio a sentire i morsi dell'astinenza da pallacanestro, la mano destra vibra ed inizia a mimare il palleggio del pallone. Con l'agilità di Jordan e sbavando come Gattuso mi avvicino sempre di più al magico suono della palla a spicchi. Il campo è dietro una siepe. La aggiro e mi ritrovo davanti ad uno spettacolo osceno. C'è un campo da basket. C'è un pallone da basket. Ma ci sono anche quattro Mao Tse Tung alti 1.50m che a stento non denuncio per atti osceni in luogo pubblico. Pensavo che dopo l'arrivo di Yao Ming agli Houston Rockets e di Kazuyoshi Miura al Genoa i cinesi -- o giapponesi se volete, basta che abbiano gli occhi a mandorla e muso giallo -- avessero migliorato il loro rapporto con lo sport. Mi sbagliavo. Partita rimandata, si torna a casa.

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